L’ idea di un PM

Il Project Manager nel mondo delle costruzioni è una figura ancora poco definita, da molti erroneamente declinata secondo il vantaggio del momento, considerata dai più un costo evitabile.

Riflettendo sul chi è e cosa fa (o deve fare) il PM, mi viene in mente un parallelo con il significato di “problem solving”. Tutti sono problem solvers ma se chiedi cosa è realmente il problem solving pochi lo sanno descrivere correttamente.

Tornando al PM, per approfondire l’argomento occorre chiedersi: è veramente una figura indefinibile? Assolutamente no! Fior di organizzazioni internazionali ne danno una chiara definizione, magari orientata più su mondi informatici o industriali, ma certamente perimetrabile.

Certo si può dire cosa indiscutibilmente non è il Pm:

  • un fornitore/somministratore di manodopera (ho sentito anche questa!)
  • un collettore di informazioni da aggregare per i report al committente
  • un suggeritore per le scelte che competono ad altri
  • una copia del direttore lavori nata all’estero perché lì questo ruolo non lo hanno

Non elenco cosa fa il PM perché prenderebbe troppo spazio ma se dobbiamo fare un parallelo con il cinema, il PM non è il regista ma l’executive producer, cioè colui che trasforma in un prodotto finale (la costruzione o il film) una serie di dati/vincoli iniziali (il Project charter o il copione+budget nel cinema)
Descrivere perché un cliente saggio deve prevedere il PM tra i ruoli indispensabili per la costruzione, oltre al progettista, il costruttore, il direttore lavori, il sicurista e altri specialisti diventa esercizio semplice: il PM è nella sostanza il garante del mantenimento delle promesse fatte al Cliente sui fondamentali della commessa come ad esempio tempi, costi, modi etc.

A breve cospicue somme saranno immesse sul mercato, con il PNRR, di queste prevedibilmente un 80% impiegato per la realizzazione di OOPP.
Al riguardo la normativa per i lavori pubblici attribuisce al RUP la funzione di PM ma proprio per le ragioni già espresse permangono dubbi sulla reale applicazione su questi lavori delle tecniche del ruolo (quelle richieste dalle succitate organizzazioni internazionali) Una parte dei colleghi RUP non avrebbe difficoltà ad impostare il framework documentale e le relative procedure e farli seguire dagli stakeholders coinvolti.

Purtroppo però mancano le linee guida obbligatorie e allo stato anche gli obblighi da inserire nel contratto e documenti di appalto. Oltre ciò è difficile pensare che l’amministrazione si doterà di planner esperti di supporto al RUP/PM.
Probabilmente se non cambia velocemente il quadro normativo sarà usuale incontrare PM legittimati ad agire secondo la propria esperienza e capacità. Questa prospettiva non è certamente buona!