Alcotec, le donne e l’inclusione. Davvero ne dobbiamo parlare?

Ad oggi nessuno Stato dell’UE ha raggiunto la parità di genere tra donne uomini nel contesto lavorativo. Alcotec invece sa fare la differenza senza alcun gender pay gap tra lavoratrici e lavoratori. Anche su questo parametro si valorizzano le persone e si sottolinea la crescita professionale tra i generi, supportando gli indicatori chiave per sostenere politiche di parità senza, come previsto dalla Costituzione, alcuna differenza di sesso. Alcotec si distingue con il suo 41, 8 % di lavoratrici, un indicatore quantitativo e qualitativo che rappresenta come sia possibile ridurre il gender gap anche in un settore a forte impatto maschile. La dimostrazione è che se si vuole si può fare.

di Elena Armini

Ormai non si fa altro che parlare di quote rosa. Di parità salariale. Di gender gap. Di inclusione. Il tema donne e lavoro molto spesso viene trattato non come un tema di lavoro (è brava tizia? Quale è il voto di laurea di caia?) ma un tema “intorno” al lavoro (quanto guadagna tizia rispetto a tizio?).
A pensarci bene, leggiamo molto spesso questioni di donne “intorno” al lavoro. Di pochi mesi fa è la polemica sul “body shaming” legato alla piega dei capelli della giornalista Giovanna Botteri; la scorsa settimana Rula Jebreal ha rifiutato di essere intervistata dal programma “Propaganda Live” perché sarebbe stata l’unica ospite di sesso femminile; mentre scrivo, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato all’unanimità la proposta di legge a favore della parità salariale.
Insomma, un continuo riferirsi alle donne non perché professioniste ma perché – semplicemente – donne.
Ovunque.
Tranne in Alcotec.
Al primo colloquio per l’assunzione che ho sostenuto con la nostra amatissima psicologa la prima domanda che mi è stata posta è stata: “Come preferisce essere chiamata? Avvocato, Avvocata o Avvocatessa?”. Pensavo fosse la solita domanda “politically correct”, anche se, in effetti, non mi era mai stata posta in maniera così spontanea. Ed invece, nascondeva una visione. La visione di Alcotec per la professionalità. Che – attenzione – non è la visione di Alcotec per le donne. Alcotec non ha una visione particolare delle donne, come non ce l’ha degli uomini, delle persone alte, di quelle basse, dei magri o dei grassi, dei biondi o dei mori. Alcotec apprezza la competenza, riconosce e valorizza il talento, sostiene il duro lavoro accanto alla risata. Insomma, Alcotec non parla di inclusione. Alcotec l’inclusione la fa.
Da quando sono stata assunta non mi sono mai sentita considerata (o non considerata) perché donna. E credetemi voi uomini che state leggendo (le donne mi crederanno senza problemi) non è assolutamente scontato! Noi donne il gender gap lo abbiamo innato, da quando durante l’infanzia ci dicono che “le bambine devono fare così”, e poi che “le signorine devono fare così”. Questo modo di fare è talmente noto e diffuso che ormai non ci facciamo più caso, lo diamo per scontato, nemmeno ci arrabbiamo più. Nessuna di noi si stupisce più se – durante una riunione – veniamo chiamate “Signorine”, mentre gli uomini sono di default “Dottori”. Nella mia esperienza lavorativa spesso mi è capitato di avere a che fare con atteggiamenti “maschilisti”, con pregiudizi per ruoli e competenze. Molto spesso.
Tranne in Alcotec.
Fin dalle prime riunioni, Stefano da subito mi ha detto: “Io credo che le donne siano l’altra metà del mondo; mi completano; per ogni ragionamento, alle donne si attivano dei processi che non si attivano a noi uomini (e viceversa). Siamo complementari. Quello che conta è ciò che si sa fare.”. Ed ogni giorno vedo questa dichiarazione riversarsi nella vita professionale. In Alcotec non ci sono donne e uomini. Ci sono Ingegneri, Dottori, Avvocati e soprattutto PM! Insomma, ci sono uomini che comandano e donne che eseguono e donne che comandano e uomini che eseguono (ma più che altro tutti collaborano per la scalata alla classifica di Guamari!). Insomma, Alcotec è quella realtà dove non esiste discriminazione – se non per le competenze e dove – se partecipi ad una riunione – puoi stare certa che sei lì non perché sei donna ma per ciò che sai fare, per il tuo valore, per ciò che puoi dare all’Azienda.
In breve, anche scrivere questo articolo per me che sono una femminista incallita non è stato semplice, perché avevo paura che – parlandone – avrei rovinato la bellezza di questa atmosfera senza pregiudizi, che forse non potrà essere messa a bilancio, ma che è sicuramente uno dei più grandi patrimoni di Alcotec.
Oggi nel Lazio è stata istituita la “Giornata regionale contro le discriminazione di genere sul lavoro” che si celebrerà ogni 7 Giugno – data del compleanno della nostra Alcotec (un caso? Io non credo…). Ma in Alcotec non si parla di inclusione.
Alcotec l’inclusione la fa.